Graffiti: una manifestazione artistica relazionata con l’hip hop

L’attività pittorica di strada (generalmente illegale) che si esercita prevalentemente su ampie superfici come pareti, grandi muri o portoni, è oggi meglio conosciuta come ‘Graffiti’; questo particolare stile è basato sulla capacità di dipingere testi astratti di ogni genere che siano unicamente frutto della propria creatività, liberi quindi da ogni tipo di regola o schema convenzionale, e possiede inoltre anche un altro aspetto positivo, quello cioè di essere predisposto ad eventuali ‘cambiamenti’ di forma e stile’ che seguono il passo dei tempi, e di poter quindi evoluzionare in dimensioni, sviluppo di colori, ed altri piccoli dettagli.

La sua funzione è quella di rappresentare un’attrazione visuale con alto potenziale d’impatto per la società, e generalmente i messaggi che propone sono quasi tutti testimonianze di dissenso contro il sistema; diversi movimenti urbani ribelli e rivoluzionari ricorrono a quest’arma non distruttiva per lanciare messaggi di protesta, e questa caratteristica si manifesta specialmente nella cosiddetta ‘cultura Hip Hop’.

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Come ebbe origine questa espressione artisitica

In italiano ‘graffìto’ significa letteralmente ‘incisione o marca fatta grattando o raschiando un muro’, ed è esattamente così che nacque questo nuovo stile, come confermato da alcuni archeòlogi e storiografi che dàtano gli inizi di questo nuovo modo di esprimersi già ai tempi dell’Impero Romano). A causa delle successive influenze statunitensi, il termine estese la sua popolarità anche ad altri paesi europei, dove però viene scritto e pronunciato con una sola f (Grafiti).

Il costume di scrivere a caratteri cubitali il proprio nome in luoghi pubblici risale a molto tempo fa, e bisogna dire che soprattutto i romani erano abituati a scrivere e praticare incisioni di vario genere su muri e colonne; insulti in latino volgare, dichiarazioni d’amore e messaggi di carattere politico, insieme con alcune caricature o iscrizioni di molteplici forme e dimensioni, si possono ancora oggi apprezzare in musei, santuari, catacombe, o comunque in luoghi dove l’erosione non è riuscita ancora a cancellarli dalla storia.

Tipi di graffiti

Tre sono i principali tipi o generi di graffiti: ‘Art Graffiti’ è il primo di questi, e consiste nel fatto che il nome dell’autore stesso viene riprodotto in forma di ‘Tag’ (unico stile, monocolore, firma), di ‘Throw up’ (più lettere o parole, bicolore), o di ‘Piece’ (elaborato e complesso, multicolore).

Il ‘Lemas’ (detto anche ‘graffiti pubblico’) è invece un graffiti generalmente costituito da un messaggio politico-sociale e da una vasta gamma di espressioni ‘reazionarie’ ad esso legate, e poi c’è anche il ‘Latrinalia’ che, come si può facilmente evincere dalla radice della parola stessa, è il tipo di graffiti che si suole incontrare nei bagni pubblici, sulle porte e sugli specchi, e che è composto prevalentemente da messaggi d’amore, riflessioni personali su temi di attualità, o addirittura poesìe.

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Evoluzione dei graffiti dalla loro nascita all’attualità

La storia contemporanea dei graffiti non ha un inizio ben definito e quindi collegabile ad un’epoca in particolare, ma è la risultante di varie occasioni, la testimonianza delle diverse evoluzioni che hanno avuto i temi sociali più scottanti, come ad esempio nel caso del graffiti attribuito al famoso assassino Jack lo Squartatore nel 1888 a Londra, che apparve su un muro disegnato interamente col sangue, e nel quale erano presenti anche piccoli pezzi insanguinati di un grembiule da donna.

Altro graffiti celebre fu quello con il messaggio ‘Killroy was here’ (Killroy è stato qui), che apparve durante tutte le varie tappe che l’esercito alleato fece durante il suo lungo cammino, ma di cui mai si è scoperto chi ne fosse l’autore. Nel ventesimo secolo fece la sua apparizione la pittura spray, ed i graffiti iniziarono a riempire tutti i muri più grandi di varie città con forme sempre più perfette e definite e colori vivacissimi e brillanti grazie appunto all’utilizzo di aerografi.

Musei che rivendicano i graffiti come arte

La cittadina popolare di Wynwood, nelle adiacenze di Miami, ospita oggi il primo vero museo dedicato alla storia mondiale dei graffiti. Mai in precedenza era successo che un museo si fosse interessato a questo nuovo tipo di arte, anche se esistevano tempo addietro alcune altre piccole istituzioni che lo avevano fatto; l’ Urban Nation Museum di Berlino ed il Fluctuart di Parigi (primo vero museo galleggiante messo in piedi interamente su una grande imbarcazione ormeggiata lungo il corso del fiume Senna).

Inaugurato nel Dicembre scorso sotto il patrocinio della ‘Miami Art Basel’, il primo museo di graffiti ha subito convertito Miami in un centro mondiale di intercambio e sviluppo di quest’arte, con l’obiettivo di dare visibilità ai nuovi artisti, ma anche di educarli e gratificarli per i veri e propri capolavori che oggi ravvivano i muri e le pareti di quasi tutte le città del mondo.